“Pronti a fermare l’export del grano” – RockedBuzz

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L’invasione russa dell’Ucraina giunge al 18esimo giorno. Continuano i bombardamenti massicci sulla parte occidentale del Paese e sulla capitale Kiev. Attacchi ancora più violenti quanto più si diffondono voci di possibili progressi nei negoziati. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che senza no fly zone i razzi russi colpiranno i Paesi della Nato. Dopo l’attacco alla base militare di Yavoriv, sul confine con la Polonia (che ha causato 35 morti, compresi addestratori e volontari stranieri), “è solo questione di tempo”. La morte a Irpin del primo giornalista, l’americano Brent Renaud, ha provocato la reazione di Washington, che parla di “risposte adeguate”. 

Ore 16.28 Cremlino, Ucraina recluta jihadisti dell’Isis
La Russia accusa l’Ucraina di reclutare jihadisti dell’Isis e di altre organizzazioni estremiste islamiche in Medio Oriente per farli combattere contro le truppe di Mosca. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Oleg Syromolotov, rispondendo alle stesse accuse lanciate nei giorni scorsi da Kiev secondo le quali sarebbe stata Mosca a reclutare 16.000 membri dell’Isis. “Il regime di Kiev, appoggiato dai suoi sponsor occidentali, sta reclutando mercenari tra i terroristi che hanno combattuto in Medio Oriente, prima di tutto in Siria”, ha affermato Syromolotov

Ore 16.24 Kiev, fermare guerra prima che Europa sia in fiamme
“È arrivato il momento di fermare questa invasione, prima che l’Europa sia in fiamme”. Così il premier ucraino, Denys Smihal, in un breve intervento in video al Consiglio d’Europa. Inizialmente era previsto l’intervento del presidente ucraino Zelensky. “In 18 giorni sono già migliaia i morti, tra i quali quasi 90 bambini”, ha concluso

16.12 Biden: Lavoriamo per aiutare Kiev a difendersi
“Stiamo continuando la stretta collaborazione con alleati e partner per assicurarci che il popolo ucraino possa difendere la propria nazione”. Lo ha scritto su Twitter il presidente  americano Joe Biden sottolineando che “gli Stati Uniti hanno stanziato nell’ultimo anno oltre 1,2 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza all’Ucraina”. Un’altra conferma al fatto che anche i negoziati di oggi non hanno permesso di fare passi in avanti

Ore 15.43 Mosca pronta a bloccare l’export di cereali
Dal 15 marzo al 30 giugno, la Russia potrebbe vietare l’esportazione di grano, segale, orzo e mais. Lo riporta l’agenzia russa Interfax. Il ministero dell’Agricoltura, il dipartimento, insieme al ministero dell’Industria e del commercio, hanno preparato una bozza del corrispondente decreto governativo sul divieto temporaneo di esportazione di colture di cereali di base dalla Federazione Russa. Le conseguenze sarebbero drammatiche per quel che riguarda i prezzi di materie prime e prodotti finali

Ore 15.36 Sono 34 gli italiani bloccati in Ucraina
Ancora 34 gli italiani che si trovano ancora in Ucraina, per scelta o perché non sono ancora riusciti a scappare. Tra loro Giovanni Bruno, originario di Pozzallo, in provincia di ragusa, che si trova a Cherson assieme alla compagna ucraina. “Qui sparano a vista, supermercati e farmacie sono vuoti”, ha raccontato Bruno, in costante contatto direto con la Farnesina

Ore 15.21 400 mercenari siriani al confine con l’Ucraina
I primi 400 mercenari siriani arruolati dalla Russia di Vladimir Putin sono arrivati ai confini dell’Ucraina. Lo conferma l’agenzia Ucraina Unian. Centri di alloggio e addestramento sono stati allestiti vicino alla frontiera nelle regioni di Rostov, in Russia, e Gomel, in Bielorussa. Stando all’osservatorio per i diritti umani in Siria, i miliziani arruolati nel Paese da Mosca sono più di 40mila. Cifre enormi, insomma, in grado di avere impatti devastanti in questa guerra

Ore 15.19 Negoziati, indiscrezioni sul quarto round
Ufficialmente niente è trapelato sull’esito del nuovo round di colloqui, ma le dichiarazioni uscite in precedenza nel corso della giornata lasciano spazio a caute e ponderate speranza. Fonti ucraine affermano che le posizioni della controparte si sono ammorbidite e che la condizione di Kiev è che Mosca firmi delle garanzie sul mantenimento della pace in Ucraina. Il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, sostiene invece che il Paese confinante non debba più essere una minaccia per Mosca. La diplomazia, insomma, resta comunque una carta sul tavolo

Ore 15.07 Russia-Ucraina, i negoziati riprendono domani
Le delegazioni di Russia e Ucraina che hanno partecipato al quarto round di negoziati si sono prese una pausa “tecnica”. Negoziati interrotti prima della sera: inizialmente era previsto un dilungarsi del tavolo diplomatico anche per le prossime ore (e, l’interruzione prima del previsto, potrebbe non essere una buona notizia. I negoziati riprenderanno domani. Lo hanno confermato fonti di Kiev, che affermano: “Una pausa tecnica è stata presa nei negoziati fino a domani. Per lavoro aggiuntivo nei sottogruppi di lavoro e chiarimento di alcune definizioni. Le trattative proseguono”

Ore 14.52 Pfizer blocca tutti i test in Russia
Il colosso farmaceutico Pfizer ha annunciato che non avvierà più nessun test clinico in Russia e che donerà tutti i profitti della sua filiale nel Paese all’Ucraina. La notizia è stata data da Bloomberg. Pfizer, colosso americano, ha comunque assicurato che continuerà a fornire medicinali in Russia al fine di garantire le cure necessarie a “bambini, anziani e persone fragili che fanno affidamento sulle nostre terapie”

Ore 14.22 Polonia, bloccato convoglio con aiuto per i russi
Gli attivisti in Polonia hanno bloccato camion russi e bielorussi, nel tentativo di impedire loro di attraversare il confine bielorusso con medicinali, cibo e pezzi di ricambio per l’esercito di Mosca. Il sospetto degli attivisti è che le merci contribuiranno a rafforzare l’esercito russo, mentre intensifica l’attacco contro l’Ucraina. Tomasz Grodzki, il presidente del Senato controllato dall’opposizione, ha criticato il governo di destra polacco per aver consentito ai camion di continuare ad attraversare la Polonia fino alla Bielorussia. Il gesto farà inevitabilmente crescere la tensione tra Cremlino e Polonia

Ore 14.12 Zelensky a Biden: Più sanzioni contro Mosca
Pressing di Volodymyr Zelensky sul presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, al quale l’omologo ucraino chiede ulteriori sanzioni contro la Russia, il tutto nel corso dell’ultima telefonata che risale allo scorso venerdì. La richiesta, ha rivelato la Cnn, è arrivata durante un colloquio telefonico venerdì scorso, durato 49 minuti. Zelensky avrebbe chiesto a Biden ulteriori sforzi per isolare la Russia dal commercio internazionale e continuare a prendere di mira l’èlite russa.

Ore 14.05 Mariupol, iniziata l’evacuazione
Sbloccato il corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili da Mariupol, città nel sud dell’Ucraina assediata dai russi e una delle più colpite. Circa 160 automobili con a bordo residenti hanno già potuto lasciare il centro abitato. Lo conferma il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, citato dall’agenzia ucraina Unian. È almeno il terzo tentativo di portare in salvo i civili dalla città sul mar d’Azov: tutti i precedenti tentativi di evacuazione sono falliti perché i russi bombardavano le colonne di veicoli in fuga.

Ore 13.43 Putin, occupata la villa del genero a Biarritz
A Biarritz va andato in scena un blitz anti-Putin: due attivisti hanno fatto irruzione nella villa nel sud della Francia che si ritiene appartenga a Kirill Shamalov, ex genero del presidente russo Vladimir Putin. Il blitz è ovviamente motivato dalla portesta contro l’invasione dell’Ucraina. I due, Pierre Haffner e Sergey Saveliev, hanno raccontato online di aver cambiato le serrature e di voler mettere il complesso, ribattezzato “Villa Ucraina”, a disposizione dei profughi in fuga dalla guerra

Ore 13.20 Kiev, russi più costruttivi
Il vice capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky, Ihor Zhovkva, ha dichiarato di ritenere che la posizione di Mosca sia più costruttiva di quanto non fosse in precedenza. “Invece di darci un ultimatum o linee rosse o chiedere all’Ucraina di capitolare, ora sembrano avviare negoziati costruttivi”, ha affermato a Radio 4’s Today, stando a quanto rilancia la Bbc.

Ore 12.59 Cremlino, nessuna data per fine intervento
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, su precisa domanda dei giornalisti giornalisti, non ha voluto annunciare un’ipotetica data per la fine di quella che Mosca chiama “l’operazione speciale” in Ucraina. Lo riferisce la Tass.

Ore 12.43 Putin si vende i lingotti d’oro
Vladimir Putin ha firmato una legge che autorizza le banche russe a vendere le loro riserve auree a privati in cambio di valuta pregiata (ovvero dollari ed dolar). È un sistema attraverso il quale Mosca punta ad aggirare almeno in parte le sanzioni imposte dalla Ue, poiché dispone di lingotti per una valore di 123 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi al Congresso usa era approdato un progetto di legge che punta a tappare questa falla, sanzionando chi acquisterà oro dalla Russia.

Ore 12.33 Mosca: Prenderemo il controllo totale delle città
L’esercito russo non esclude di prendere il “controllo totale delle grandi città” ucraine. Lo dichiara il Cremlino attraverso il portavoce, Dmitry Peskov. Nelle ultime ore l’offensiva di Mosca si è concentrata su Kiev, colpita da numerosi raid aerei

Ore 12.31 Mosca nega la richiesti d’aiuto alla Cina
Il Cremlino smentisce di aver chiesto assistenza militare ed economica alla Cina, così come sostenuto dagli Usa (indiscrezione già smentita da Pechino). La notizia era stata diffusa ieri, domenica 13 marzo, dal Financial Times. “La Russia ha un potenziale indipendente per continuare l’operazione e, come abbiamo detto, si sta sviluppando secondo i piani e sarà completata in tempo e per intero”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov

Ore 12.30 Chernobyl, nuovo black-out
“La linea che alimenta la centrale nucleare di Chernobyl e la città di Slavutych è stata nuovamente danneggiata dagli occupanti dopo che l’equipaggio di riparazione di Ukrenergo l’aveva riparata”. Lo rivela in una nota la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale ucraina dell’energia elettrica. Ukrenergo sottolinea che la centrale nucleare di Chernobyl è una struttura importante che non può essere lasciata senza un approvvigionamento energetico affidabile. Nei giorni scorsi un black out aveva fatto temere una fuoriuscita di radiazioni.

Ore 12.21 Roma, via ai colloqui Usa-Cina
Sono iniziati anche a Roma i colloquio tra il segretario alla sicurezza di Stato Usa Jack Sullivan e i presidente della commissione esteri di Pechino Yang Jiechi. Ne ha dato notizia la tv di stato cinese senza specificare dove i due si siano incontrati nè se il faccia a faccia è terminato.

Ore 12 19 Kiev, russi hanno perso oltre 12mila uomini
Le perdite in combattimento delle truppe russe dal 24 febbraio al 14 marzo sono stimate in oltre 12mila persone. Queste le stime diffuse dalle forze armate di Kiev citate da Ukrinform. Inoltre Mosca avrebbe perso 389 carri armati, 1.249 veicoli corazzati da combattimento, 150 sistemi di artiglieria, 34 sistemi di difesa aerea, 77 aerei, 90 elicotteri e 617 veicoli.

Ore 12.18: Kiev, confronto difficile, ma la trattativa va avanti 
Ai colloqui in corso tra le delegazioni dell’Ucraina e della Russia le parti restano ferme sulle “loro specifiche posizioni. La comunicazione continua ad essere difficile. La ragione del disaccordo e’ che ci sono sistemi politici troppo diversi”. Lo ha detto il consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino Mikhail Podolyak su Telegram. La trattativa, comunque, aggiunge in un altro post su Twitter, “va avanti”.

Ore 11.23: forti esplosioni a Kiev 
Diverse forti esplosioni si sono udite a Kiev questa mattina alle 11 (ora locale), probabilmente causate dalle batterie di difesa aerea ucraine che miravano a aerei russi o a missili da crociera. Dal centro di Kiev si sono sollevate diverse colonne di fumo. Nel corso di raid russi sono stati colpiti alcuni edifici residenziali della capitale ucraina nel corso dei quali almeno due persone sono morte e tre sono state ferite. Quindici persone sono state salvate e 63 evacuate dopo che un razzo ha colpito il nono piano di un edificio residenziale nel distretto di Obolon, un sobborgo settentrionale di Kiev.

Ore 11.14: Croazia vuole il sistema Patriot dagli Usa
La Croazia, membro di Nato e Ue, intenderebbe chiedere agli Stati Uniti di dislocare sul suo territorio il sistema di difesa antiaerea ‘Patriot’. A riferirlo il quotidiano di Zagabria Jutarnji list. Lo stesso sistema di difesa è già stato installato di recente in Polonia. Una delegazione del ministero della difesa – scrive il giornale – si recherà nei prossimi giorni a Washington. Nella tarda serata di giovedì scorso un drone militare proveniente dall’Ucraina, dopo aver sorvolato Romania e Ungheria, era entrato nei cieli della Croazia schiantandosi in un quartiere di Zagabria densamente popolato, senza provocare danni alle persone ma danneggiando numerose auto parcheggiate. Un episodio definito gravissimo dal premier croato Andrej Plenkovic, che ha chiesto la collaborazione della Nato per far luce sulla vicenda. La Croazia e’ schierata con gli alleati nella condanna dell’aggressione russa all’Ucraina e ha aderito alle sanzioni contro Mosca.

Ore 10.42: “Bombe ucraine, 20 morti a Donetsk” 
Venti persone sono morte e nove sono state ferite in un attacco sferrato dalle truppe ucraine nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Sputnik, secondo cui le milizie filo-russe di Donetsk hanno denunciato l’attacco ucraino con missili Tochka-U come un “atto di terrorismo”. 

Ore 10.26 “40mila miliziani siriani arrivati in Ucraina” 
Sono oltre 40mila i miliziani siriani arruolati finora dalla Russia in Siria: lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani che si avvale da anni sul terreno di una fitta rete di fonti locali. Nessuno dei mercenari è stato ancora trasferito su fronte. “Finora si sono iscritti alle liste di arruolamento più di 40mila combattenti”, ha affermato l’Osservatorio, sostenendo che questi non sono “volontari” bensì si sono iscritti dietro promesse di ricevere “un salario e privilegi”. L’arruolamento è ancora in corso a Damasco e ad Aleppo tramite varie strutture governative siriane da anni cooptate dal sistema militare russo in Siria. Tra queste ci sarebbe anche il partito Baath, al potere in Siria da mezzo secolo e che ha una fitta rete di rappresentanti nel Paese mediorientale. E ancora, le organizzazioni armate palestinesi filo-Damasco presenti nei campi di Yarmuk e di Nayrab, rispettivamente nella capitale siriana e nella metropoli di Aleppo, e il Battaglione 25, costituito anni fa in Siria con finanziamenti proprio di Mosca. 

Ore 10.22: Kuleba a Nato ed Europa, “dateci armi e inasprite le sanzioni” 
“A coloro che all’estero hanno paura di essere ‘trascinati nella terza guerra mondiale’ dico che l’Ucraina reagisce con successo. Abbiamo bisogno di tutte le armi necessarie. Serve applicare più sanzioni alla Russia e isolarla completamente. Aiutate l’Ucraina a costringere Putin al fallimento e così scongiurerete una guerra più grande”. Lo scrive su twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 10.22: Kiev a Mosca, “cessate il fuoco e ritirate le truppe 
“Negoziati, quarto round. Cessate il fuoco, ritiro immediato delle truppe e garanzie di sicurezza. Discussione difficile”. Sono le richieste inoltrate da Kiev a Mosca. Lo scrive su Twitter Mykhailo Podoliak consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.  

Ore 9.57: Di Maio, “crisi peggiore dal 1945” 
“Ci troviamo ad affrontare la più grave crisi politica militare e umanitaria in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale”: lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo a un convegno di Bankitalia sulla transizione energetica. “Un conflitto che muta radicalmente il quadro geopolitico, strategico e di sicurezza sullo sfondo di un’emergenza quella dei cambiamenti climatici non meno dirompente”. Ma il ministro ha fatto notare che, “in stretto coordinamento con gli alleati e partner, in ambito Nato, Ue e G7” è stata messa in campo “una risposta ferma, coesa ed efficace nell’imporre costi massicci alla Russia per l’aggressione ingiustificata e ingiustificabile” ai danni dell’Ucraina. Di Maio, che ha ribadito l’impegno “a fornire assistenza al Governo e alla popolazione Ucraina”, ha insistito sulla necessita’ di “favorire una soluzione diplomatica del conflitto”.

Ore 9.32: Almeno 2.500 morti a Mariupol” 
Sarebbero almeno 2.500 i morti nella città portuale di Mariupol dall’inizio del conflitto in Ucraina. Il numero è stato confermato dal consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych spiegando che i dati vengono dall’amministrazione comunale. Arestovych ha anche accusato la Russia di impedire l’arrivo di convogli umanitari nella città che è accerchiata dalle forze di Mosca. 

Ore 9.01: Ministro degli Esteri iraniano a Mosca 
Il ministro degli Esteri di Teheran, Hossein Amir-Abdollahian, andrà a Mosca domani per i colloqui, dopo che i negoziati su un accordo nucleare iraniano si sono interrotti a causa di nuove richieste russe. Dieci mesi di colloqui a Vienna hanno portato le maggiori potenze vicine a rinnovare un accordo del 2015 sulla regolamentazione del programma nucleare iraniano. Ma i negoziati si sono fermati di nuovo dopo che la Russia ha chiesto garanzie che le sanzioni occidentali imposte in seguito alla sua invasione dell’Ucraina non danneggino il suo commercio con l’Iran.

Ore 8.59: Visco, “invasione russa porterà equilibri diversi”. 
“L’invasione dell’Ucraina crea una cesura profonda e drammatica che porterà equilibri diversi a livello globale anche se ancora difficili da prevedere”. Così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, parlando alla XIII conferenza di Bankitalia e ministero degli Esteri.

Ore 8.53: Cina, “armi alla Russia? Disinformazione Usa”
“Solo disinformazione americana”. La Cina risponde così alle voci diffuse nella serata di domenica di una richiesta della Russia a Pechino di aiuti economici e militari per la guerra americana. Le parole sono del portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian.

Ore 8.46: Visco, “acuta incertezza sull’economia mondiale”
Viviamo “un momento tragico, gravi eventi hanno gettato un’ombra di acuta incertezza sull’economia mondiale“. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nel suo intervento alla XIII conferenza di Bankitalia e ministero degli Esteri. L’invasione dell’Ucraina ha gettato incertezza sul quadro finanziario internazionale e crea “una cesura profonda e drammatica che non potrà che portare equilibri diversi, anche se ora difficili da prevedere”, ha detto Visco. “Potrebbe essere necessario discostarsi momentaneamente dal sentiero di decarbonizzazione intrapreso”, ha aggiunto il governatore.
 

Ore 8.08: Bombardato l’aeroporto Antonov a Kiev 
Bombe russe sull’aeroporto Antononv, nel nord di Kiev. Lo riferisce la Bbc citando le autorità cittadine. Antonov, noto anche come Hostomel, è il più importante aeroporto internazionale cargo dell’Ucraina, usato anche come base militare. Sui social media circolano dei video non verificati che mostrano una grossa nube di fumo che si alza dall’aeroporto. 

Ore 7.55: Negoziati video Kiev-Mosca
Inizierà alle 10.30 ora di Kiev, le 9.30 in Italia, il nuovo round di negoziati, questa volta in collegamento video, tra le delegazioni ucraina e Russia. Lo scrive The Kyiv Independent, citando il consigliere del ministero degli Interni, Anton Gerashchenko, che a sua volta fa riferimento a David Arakhamia della delegazione ucraina 

Ore 7.46: Colpito palazzo di 9 piani, ci sono morti 
Almeno due persone sarebbero morte nel quartiere di Obolon, a Kiev, dove stamani sarebbe stato colpito un edificio residenziale di nove piani. Lo riporta The Kyiv Independent, precisando che altre tre persone sono state trasportate in ospedale. Su Twitter vengono diffuse immagini attribuite ai servizi di emergenza ucraini che mostrano fiamme e vigili del fuoco al lavoro. 

Ore 7.28: Zelensky, obiettivo incontrare Putin 
“La nostra delegazione ha il chiaro compito di fare di tutto per realizzare un incontro tra i presidenti”: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, prima della ripresa dell’incontro tra le delegazioni di Kiev e Mosca, per cercare una soluzione alla crisi in corso. Zelensky ha confermato che le due delegazioni “hanno videoconferenze ogni giorno”. 

Ore 6.02: Senza No Fly Zone, razzi russi sui Paesi Nato 
“Se non blocchi i nostri cieli, è solo questione di tempo, i razzi russi cadranno sul tuo territorio, in territorio Nato, sulle case dei cittadini Nato”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video diffuso poco dopo la mezzanotte. “Trenta missili solo nella regione di Leopoli – ha aggiunto riguardo l’attacco alla base di addestramento ucraina a Yavoriv, una ventina di chilometri dalla Polonia: “Non stava succedendo nulla che potesse minacciare il territorio della Federazione Russa. E a soli 20 chilometri dai confini della NATO. L’anno scorso avevo avvertito chiaramente i leader della NATO che se non fossero state prese severe misure preventive contro la Federazione Russa, sarebbe iniziata la guerra”, ha concluso Zelensky.
 

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